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Showing posts from April, 2015

Le aquile in fuga. Il nuovo esodo degli albanesi?

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Gli albanesi sono stati sorpresi da una nuova ondata di emigrazione. Pochi mesi fa i media avevano dato risalto alle lunghe file alla stazione degli autobus di Pristina per mostrare come ogni giorno centinaia di persone cercassero di arrivare in Germania e in altri paesi Ue. E solo pochi giorni fa, gli albanesi di Albania hanno sperimentato ancora una volta una situazione simile al 1992: nella città costiera di Valona si era diffusa la voce che la Germania avesse concesso permessi di soggiorno e asilo politico o economico a chiunque. Ciò è bastato perché diverse centinaia di persone si siano decise a lasciare immediatamente il paese. Il fenomeno del nuovo “esodo” ha colpito altre città da sud a nord. Nella città di Kukes, a nord di Tirana, il rumor dell’asilo facile in Germania ha fatto sì che circa 500 persone abbiano richiesto un nuovo passaporto per viaggiare verso le capitali dell’Unione Europea. Il primo ministro albanese Edi Rama ha qualificato come “strutture criminali” i gruppi...

La volta che l’Italia fece un “blocco navale”

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[caption id="attachment_2658" align="alignnone" width="599"] Two Albanian men climb down a rope to get aboard a boat leaving for Italy in the Albanian port of Durres Friday, March 14, 1997. Civil unrest has spread throughout Albania after an armed rebellion in the south of the country caused most police and army to abandon their posts to mobs enraged by losing money in failed investment schemes. (AP Photo/Santiago Lyon)[/caption] Era il 1997, lo scopo era fermare i migranti che arrivavano dall'Albania: non andò benissimo Dopo il naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia, nel quale si teme siano morte circa 850 persone su una barca di migranti, diversi politici hanno suggerito di iniziare un “blocco navale”: cioè un’azione militare con l’obiettivo di impedire l’accesso e l’uscita di navi dai porti di un certo territorio. Nella recente storia dell’Italia c’è un precedente, anche se formalmente non fu chiamato così: quel...

Tomorr Kajtazi, il re delle vendite in Italia

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In un anno ha piazzato più di 1300 aspirapolveri. Come? “Ogni giorno devi imparare a adattarti a nuove situazioni e ad ogni tipo di persona" Roma - 23 aprile 2015 - In tempi di crisi le famiglie cercano di risparmiare e non è facile far comprare loro prodotti come un aspirapolvere Folletto, ottimo sì ma anche abbastanza caro. L’albanese 32enne Tomorr Kajtazi della città di Bajram Curri, venditore porta a porta di questo elettrodomestico, però, sa come convincere diverse signore al giorno. L’anno scorso ha venduto 1331 aspirapolveri, più di ciascuno dei 4 mila venditori che la ditta produttrice ha in tutta l’Italia. E se si tiene presente che si prende almeno un giorno di riposo alla settimana, quotidianamente Kajtazi fa firmare almeno quattro contratti. Oggi vive a Mezzolombardo, in provincia di Trento. In Italia arrivò appena quindicenne, da “clandestino”. “Ero uno dei migliaia di disperati che invadevano le coste pugliesi” racconta su Shqiptariiitalise, oggi è il tipico immigrat...

Santanchè: ‘Affondare i barconi in partenza, come in Albania.

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“Bisogna affondare i barconi in partenza, come avvenne per l’Albania e che si apprestino subito a fare i centri d’accoglienza sulle coste africane. Non ci sono altre soluzioni. Meglio un atto di guerra che perdere la guerra”. Daniela Santanchè , parlamentare di Forza Italia , intervistata da SkyTg24 , ha consigliato a Renzi di fare in modo che la Marina metta i barconi in condizione di non partire. Questo in riferimento al naufragio nel canale di Sicilia che è costato la vita a centinaia di migranti . ”E’ la più grande tragedia del governo italiano. L’asse tra Renzi-Alfano e Boldrini ha portato a questo disastro”

L’Italia vola verso il Paese delle aquile

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La migrazione al contrario venduta come un successo L’ Albania  ha sempre avuto una strana relazione con il nostro Paese. Alternativamente nemica-amica per tutto il ’900, è stata guardata dall’Italia con estrema diffidenza durante la  grande emigrazione  degli anni ’90, poi  dimenticata . Negli ultimi tempi però l’Albania è tornata ad essere oggetto dell’attenzione del pubblico italiano, con un’accezione piuttosto controversa . Il fenomeno è articolato fondamentalmente su due binari: il ritorno a casa dei migranti albanesi e la migrazione italiana verso l’Albania. Nel primo caso si tratta di una dinamica in gran parte figlia della  crisi  che ha attanagliato il mercato del lavoro italiano (e non solo) : non essendoci più  lavoro , nemmeno precario e  quasi nemmeno al nero, molti stanno scegliendo di fare ritorno in Albania. Complice un costo della vita molto basso, proporzionato al panorama economico e sociale della popolazione media, l’albanese  che torna nel suo Paese d’origine fa un...

Albania, Paese vicino ma sconosciuto

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Un tour nella storia alla scoperta di una terra affascinante e lontana dal turismo di massa Nonostante si tratti di una delle nazioni geograficamente più vicine all'Italia (a separarci sono soltanto i 72 km del Canale d’Otranto), antichi legami storici e la presenza di mezzo milione di persone in mezzo a noi frutto di emigrazioni lontane e recenti, dell’Albania sappiamo davvero molto poco, limitandoci il più delle volte a quanto riportato da stampa e televisione. In compenso gli albanesi conoscono molte bene l’Italia e ne parlano in qualche modo la lingua, oggi grazie anche alla televisione capace di essere captata anche negli angoli più remoti del loro paese, tanto che ogni qualvolta le cose a casa loro si sono messe male in parecchi hanno pensato di attraversare il basso Adriatico per trasferirsi da noi. E’ accaduto a metà del 1400, quando furono invasi dagli Ottomani, si è ripetuto con i gommoni vent’anni fa, quando è crollato l’asfisiante regime comunista. Situata nel tratto su...